estratto della mostra di Barbara Bartoli, AUROVILLE-Tamil Nadu India, novembre 2000; la mostra si articola su 25 tavole 70x100 e copia di questa è stata portata e donata dall’autrice ad Auroville nel dicembre 2000; tutte le fonti sono riportate sugli elaborati della mostra

pannello 5
 

(foto e testi protetti da copyright, elaborazioni di Barbara Bartoli, marzo 2013)

ideazione, elaborazione e montaggio donato da CRIARER® per UNIVERSALMENTEweb® 

E  riguardo ai sentimenti trovarono una massa di persone  esili  che  si lamentavano  del  fatto  di  non avere abbastanza cibo, di essere privi di denaro e si dolevano di malattie e disperazione3.

I primi Aurovilliani, impiegando tutte le proprie energie per strappare un punto di appoggio su un altipiano in Sud India riarso e pressoché sterile, non si fecero piegare dai livelli del PH, dalla distruzione dello strato di ozono o dall’effetto serra. Non avevano alcuna alternativa. Lavorarono la terra, piantarono, irrigarono. E questo fondamentale, semplice approccio intrapreso da molti altri e perfezionato negli anni, ha reso Auroville quella che oggi è: una relativamente verde e piacevole terra che è la base materiale indispensabile per i nostri sogni ed i nostri esperimenti4.

Ma attraverso un racconto torniamo a quella terra prima di Auroville, molto prima, quando tremila anni fa, gente con la pelle colore delle foglie nuove del mango sguazzava nell’oro, nell’argento e nel rame e sotterrava i propri defunti in larghe casse in mezzo ad alberi di Albizia e di Neem su un tormentoso altipiano del Coromandel. Dopo le piogge, il sottobosco della giungla sarebbe stato ricoperto da una nebbia blu, il fiore che più tardi sarebbe stato definito da Mére “Miracolo”. Un migliaio di anni dopo, dei nostalgici muratori romani costruirono dei laterizi utilizzando il terreno a matrice laterite e costruirono torri di avvistamento dalle quali attendere che le loro navi portassero notizie del lontano sogno imperiale. O erano le navi oltre l’orizzonte di Cartagine, dell’Arabia o dell’Abissinia? Cinquecento anni più tardi, il re disse al suo capomastro di scolpire in un muro nel villaggio di Irumbai che le terre a nord, sud, est e ovest – migliaia di acri – erano state donate a Shiva5. Per una settimana, la voce adulatoria del santo poeta Thiruganasamandar cantò le preghiere degli dei, la gente e la natura nei tempi di Ozianpet, Thiruvakarrai e Irumbai…Settecento anni più tardi,( …), si dice che (…) Raja Raja Cola modellò le miglia e miglia di banchine rocciose che crearono i quattro grandi laghi che raccolgono e incanalano l’acqua che dal nostro aspro altipiano fluisce in direzione nord. Stormi di uccelli migratori tuttora passano e si riposano in mezzo a questi acri folti di canne e acquitrinosi, e fra quelle terre ancora verdi che portarono abbondanza alla regione. Il dispiegarsi del tempo, con i suoi diversi popoli, credo e dinastie hanno lasciato le loro impronte sulla nostra spiaggia del tempo del Coromandel. Viaggiatori, commercianti e soldati, portoghesi, Olandesi, Francesi e Tedeschi vennero e andarono portando via con sé spezie, legni profumati e tributi. Sempre più le foreste del nostro altopiano a matrice laterizia vennero tagliate e raccolti di indigofera vennero a volte fatti crescere per i mulini del padrone.

Gli ultimi elefanti furono visti qui all’inizio del 19° secolo. Quarant’anni fa, potevano ancora vedersi degli orsi nell’estremo deserto vicino Edayancavadi. Oggi le ragazze con la pelle colore delle foglie di mango nuove raccolgono rose nei luoghi vicini a quelli in cui gli antenati furono sepolti ed in una mattina nebbiosa, sopra le terre donate ai templi migliaia di anni fa, fanciulli con gli occhi blu, con i capelli biondi, vanno al galoppo su poni e così per sempre...6

Gli Aurovilliani giunsero in questa terra in cui si potevano individuare fra gli abitanti sei tipi di povertà7:

  1. 1.l’assenza di denaro (poiché l’agricoltura non era altamente remunerativa e la maggior parte degli abitanti erano contadini senza terreni , le famiglie avevano un reddito procapite insufficiente per nutrirsi o per acquistare anche solo i beni di prima necessità, figuriamoci poi i libri per aspiranti studenti)

  2. 2.un’insufficiente istruzione (i bambini erano impegnati in lavori nei campi ed in casa, per aiutare i propri familiari a procurarsi i mezzi di sussistenza basilari; un’istruzione ufficiale non poteva quindi essere considerata  fonte di qualche utilità. Le scuole erano in rovina, male equipaggiate e con personale insufficiente)

  3. 3.una salute precaria (malattie croniche che derivano dalla malnutrizione e dalla scarsità di igiene predominavano, minando l’energia e l’iniziativa degli individui)

  4. 4.un suolo impoverito ed un ambiente devastato (alla base dello stato delle persone erano le condizioni della terra. Deforestata, erosa, spazzata da tempeste di polvere, è stato affermato da esperti geologi che l’altopiano di Auroville non avrebbe resistito all’insediamento umano nell’arco dei successivi venti anni se il processo di erosione non fosse stato fermato. La legna da ardere per cucinare venne velocemente esaurita, greggi di bestiame scarno perlustravano i campi coperti di ceppi per semplice sostentamento)

  5. 5.abitazioni precarie (piccole capanne di fango scuro con tetti in foglie richiedevano frequenti ricostruzioni ed erano soggette a crollare durante il monsone)

  6. 6.una carenza di leadership (il capace e l’ambizioso si trasferivano nelle città al fine di trovare un lavoro e di garantire ai propri figli valide scuole; le basilari strutture pubbliche dei villaggi (le vasche di raccolta dell’acqua piovana, le scuole pubbliche, le strade) erano   trascurate e conseguentemente in continuo deterioramento)


Ma come arrivarono gli Aurovilliani in questo luogo?

Il sogno di Mére relativo ad Auroville fu articolato per la prima volta nel 1954. Fu solamente nella metà degli anni ’60 comunque che la manifestazione della città dell’aurora fu pronta per cominciare e Mére mandò in ricognizione delle persone per individuare un luogo su cui fondare Auroville. Fece una croce su una carta della regione (Tamil Nadu), in un punto che oggi è il centro geografico di Auroville e questo luogo fu quello scelto perché il sogno potesse prendere forma. Lo sviluppo di Auroville è connesso in modo inestricabile a quello dei villaggi circostanti del Tamil Nadu. Ci sono 13 di questi villaggi nelle immediate adiacenze di Auroville, che sono considerate parte dell’esperimento di Auroville nei confronti dell’unità umana, ed altri 40 nell’area della bioregione (825 Km2)8.

La “bioregione” è individuabile come quella compresa fra:

  1. -la grande palude del “serbatoio Kaluveli” a nord

  2. -la baia del Bengala ad est

  3. -la città di Pondicherry a sud

  4. -il lago Ousteri ad ovest

L’area include circa 40 villaggi e gruppi di case, con una popolazione di circa 55.000 unità.

La popolazione è in prevalenza contadina, sebbene ci sia una forte emigrazione da parte dei giovani verso le città, in cerca di un lavoro. Il complesso Vanur è stato classificato nel 1984 come “arretrato in termini di avanzamento e con necessità di sviluppo” ed è una circoscrizione elettorale “riservata” assegnataria (…) La maggioranza della popolazione è bracciante o agricoltore marginale. Il salario medio è circa di 500 Rs (15 $) al mese; il livello di alfabetizzazione è di poco superiore al 40%9.

La diretta influenza di Auroville, in termini di sviluppo socio-economico e di gestione delle risorse naturali, si estenderà potenzialmente oltre l’intera bioregione, comprendendo una popolazione rurale di circa 350.000 persone (censimento del 1991) e statisticamente stimata pari a 600.000 unità nel 2025. Circa 350 persone dai villaggi circostanti sono diventati aurovilliani. Le innovazioni e gli avanzamenti materiali e spirituali che ad Auroville sono stati prodotti saranno disponibili per migliorare la vita ovunque10.

Poiché la povertà della terra e della popolazione erano chiaramente interconnesse, fu possibile per Auroville compiere molteplici opere in molti campi, ciascuna volta ad aiutare l’altra, a dispetto della penuria di formale coordinazione. I buoni risultati, in quanto tali, dipendono dallo sforzo delle persone. Le persone erano molto appassionate nel lavoro e, ad esempio, i progetti di piantumazione, l’arginatura e le recinzioni di difesa garantirono un impiego e dei contanti alla popolazione, come pure il fatto di prendere direttamente contatto con i problemi dell’ambiente. Allo stesso tempo improvvisati imprenditori nel campo commerciale e delle costruzioni fornirono tirocinio ed impiego nei mestieri, nel commercio e la supervisione, cosicché con il passare degli anni molti sono diventati lavoratori in proprio ed altri fornitori di mano d’opera, responsabili, salariati. Inoltre, piccole scuole per i bambini del villaggio sono state costruite assai vicino ai villaggi, cosa che coincide con un generale orientamento tra gli stessi abitanti verso l’apprezzamento dell’istruzione, così come risulta dal numero in crescita di giovani del villaggio che hanno portato a termine gli studi scolastici e sono entrati nelle università. Il centro per la salute di Auroville (The Auroville Health Centre) ha iniziato a fornire cure alla popolazione, nella propria clinica e associazioni per l’evoluzione dei villaggi si sono organizzate in parecchie comunità. Auroville intesa come “città internazionale” è stata esempio di due rare qualità nella costruzione di una città. La prima, ha ricostruito il suo ambiente naturale, piuttosto che devastarlo. E secondo, cerca di incoraggiare la vita e la cultura della popolazione che la circonda. Diversamente dalla maggior parte delle città, che succhiano tutti i “beni” e le menti migliori delle aree circostanti, consumando le risorse sia materiali che umane, l’esperimento di Auroville vuole vedere il suo interland nutrito dal proprio presente, crescendo lussureggiante di vegetazione, verde, prospero e coltivato11.

Il progetto che si estende alla bioregione è un programma di sviluppo di squadra coordinato attraverso una rete che coinvolge i villaggi e le organizzazioni per lo sviluppo di Auroville12:

The Auroville Health Centre si articola su 3 centri periferici e 32 comunità di operatori sanitari che prestano la propria opera nei loro stessi villaggi; promuove programmi per l’acqua potabile ed il miglioramento delle condizioni igieniche nei villaggi.

The Pitchandikulam/Shakti Project ha individuato 140 professionisti nel campo della medicina locale che stanno rimettendo in uso i trattamenti tradizionali a base di erbe del luogo

The Palmyra Project ha reintegrato i terreni agricoli erosi di due villaggi con la riforestazione e la raccolta dell’acqua piovana, e promuove l’agricoltura sostenibile, sport ed istruzione

The Auroville Building Centre ha sviluppato tecnologie costruttive appropriate e a costo reale, quali il ferrocemento e i mattoni in terra

The Centre for Scientific Research ha scoperto tipologie di energia rinnovabile quali ad esempio il biogas vegetale ed l’accumulo di energia eolica attraverso pale, e rappresenta il punto focale per l’impulso verso l’impiego dell’energia rinnovabile, inclusa quella solare, nella zona

The Auroville water service, Harvest Project elabora piani per rifornire la “”catena di laghi”, il tradizionale sistema di accumulo dell’acqua piovana della zona

Sri Aurobindo International Institute for Educational Research (SAIIER) dirige numerose scuole per i bambini dei villaggi, sia in Auroville che negli stessi villaggi

AV Clean è lo strumento di supporto agli abitanti dei villaggi per quanto concerne l’installazione di servizi igienici, la creazione di parchi ed in genere la pulizia e l’abbellimento dei luoghi di soggiorno

The Auroville Village Action Group attraverso la sua rete di collegamento nei villaggi, funge da collegamento tra gli abitanti dei villaggi e le unità di Auroville, come pure con l’Ufficio del Settore sviluppo del governo

 

COPYRIGHT by barbara bartoli

PROGETTAZIONE 5 marzo 2013

AGGIORNAMENTO 1 del 28 marzo 2013

copertina della 4a fioritura di www.universalmenteweb.net

1 testi dalla mostra di Barbara Bartoli, IL SOGNO: la città mondiale Auroville-Tamil Nadu-INDIA, 25 tavole 70x100, inaugurazione italiana a cura dell’autrice: Università degli Studi-Facoltà di Ingegneria, 8 maggio 2000, Bologna e 25 novembre 2000, Ravenna; inaugurazione indiana a cura dell’autrice: NEW DELHI (India)-India Habitat Centre, 15-21 gennaio 2001; AUROVILLE (India)-Pitanga, 4-31 marzo 2001; inaugurazione americana a cura dell’autrice: Cincinnati (USA), 6-9 settembre 2001; la mostra è stata donata dall’autrice alla città di Auroville (4 marzo 2001) per la diffusione e la conoscenza nel mondo dell’incredibile patrimonio di questa città ideale realizzata con i criteri della sostenibilità)

2 scansione da THE AUROVILLE ADVENTURE – a selection of articles from AUROVILLE TODAY, AUROVILLE TODAY, Pondicherry (INDIA), 1998, Chapter 1 (riferimento attribuito tab5-2-scan nell’archivio di barbara bartoli)


ndr I testi sono una libera traduzione dell’autrice elaborata dal documento descritto nella nota specifica, quindi da:


3 AUROVILLE-A City Which Cares For Its Bioregion, Auroville Project Coordination Group, Auroville Press, Auroville (INDIA), 1997, pagg. 3,4

4 AUROVILLE-A City Which Cares For Its Bioregion, Auroville Project Coordination Group, Auroville Press, Auroville (INDIA), 1997, pag. 1

5 nella religione induista, dio distruttore e allo stesso tempo creatore; come creatore è venerato nell’emblema del lingam (simbolo fallico)

6 THE AUROVILLE ADVENTURE – a selection of articles from AUROVILLE TODAY, AUROVILLE TODAY, Pondicherry (INDIA), 1998, pag. 2

7 AUROVILLE-A City Which Cares For Its Bioregion, Auroville Project Coordination Group, Auroville Press, Auroville (INDIA), 1997, pag. 4

8 AUROVILLE UNIVERSAL TOWNSHIP INTEGRATED MASTER PLAN-phase 1, Land Use Coordination Auroville, Auroville (INDIA), December 1999, pag. 7

9 AUROVILLE-A City Which Cares For Its Bioregion, Auroville Project Coordination Group, Auroville Press, Auroville (INDIA), 1997, pag. 3

10 AUROVILLE UNIVERSAL TOWNSHIP INTEGRATED MASTER PLAN-phase 1, Land Use Coordination Auroville, Auroville (INDIA), December 1999, pag. 7

11 AUROVILLE-A City Which Cares For Its Bioregion, Auroville Project Coordination Group, Auroville Press, Auroville (INDIA), 1997, pag. 4

12 AUROVILLE-A City Which Cares For Its Bioregion, Auroville Project Coordination Group, Auroville Press, Auroville (INDIA), 1997, pag. 5

Auroville nel 1968 prima della fondazione2

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