estratto della mostra di Barbara Bartoli, AUROVILLE-Tamil Nadu India, novembre 2000; la mostra si articola su 25 tavole 70x100 e copia di questa è stata portata e donata dall’autrice ad Auroville nel dicembre 2000; tutte le fonti sono riportate sugli elaborati della mostra

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Questa consapevolezza colloca Auroville in una situazione diversa rispetto alle altre città e società e la eleva sopra ciascuno dei concetti conosciuti di pianificazione o di ingegneria umana o sociale. Nessun modello di comportamento può essere applicato ad Auroville se non quelli che derivano dall’anima, individuale o collettiva. Nessuna aspettativa od opinione può ergersi nei confronti di Auroville a meno che non si tratti delle espressioni che provengono da quel livello più profondo che è dentro ciascuno di noi e che Sri Aurobindo chiama lo “psichico”. Non si può ancora dire se, dopo quasi 5 anni di esistenza, Auroville abbia fallito o sia invece riuscita, a meno che uno sia in grado di guardare con gli occhi dell’anima. Due anni prima dell’ufficiale inaugurazione di Auroville, quando ancora non c’era nulla e difficilmente qualcuno poteva avere mai udito il nome Auroville, Mére disse: “Auroville sta procedendo bene e diventa sempre più reale, ma la sua realizzazione non procede nel modo abituale ed è più visibile per le coscienze interiori che per le visioni esterne” (gennaio 1966).

Una città con un’anima non è una concezione umana. Sicuramente coincide con un bisogno che è profondamente sentito ora, una aspirazione a ricreare la fisionomia della terra e di ristrutturare le società umana su basi completamente nuove; ma questa coincidenza sembra niente più di un potere di opportunità divina. Quando il fisico, il vitale o il mentale non determinano più a lungo la natura di un progetto, allora i percorsi abituali di approccio non sono applicabili. La psicologia, la sociologia, la statistica, l’economia perdono la loro rilevanza in termini di supporti finché non vengono essi stessi “resi fisici”. Anche l’idea della realtà, come concetto sia filosofico che concreto, è rivolto verso l’alto ogni qualvolta l’anima assume la guida rispetto ai consueti approcci.

Auroville è nel vero senso della sua essenza non “reale”: Tu dici che Auroville è un sogno. Si, è un sogno di Dio ed in generale questi “sogni” risultano essere veri – molto più delle cosiddette realtà umane! (Mére, White roses, Part III, pag.8)… Leggendo il Matrimandir come un simbolo  di  quel  complesso  fenomeno chiamato coscienza, noi possiamo dire che le persone non possono agevolmente comunicare le une con le altre a causa del fatto che una persona, parlando in termini metaforici, sta indirizzando ogni percorso in basso, nello scavo, ed un’altra è seduta sul tetto della Camera; una terza è a metà strada, giù dalla rampa ed una quarta è seduta all’interno della Camera concentrandosi sul cristallo e sul raggio, e così via…Al fine di pervenire ad una comprensione, al fine anche di udirci l’un l’altro, noi dobbiamo essere tutti in un luogo, ai piedi del pilastro o intorno al perimetro o sulla rampa o sul tetto o…nella Camera. Solamente allora potremo dare inizio ad un’unità umana. Lo stesso si può applicare agli individui: una parte di ciascuno ama le profondità dello scavo, un’altra si sente a casa sul livello delle rampe, ancora un’altra si eleva al di sopra della sfera ed una vive continuativamente nella Camera più interiore. Ma quell’uno può solamente diventare un tutt’uno, integrato, unito, autentico se attinge in tutte le varie parti di se stesso procedendo delle loro disseminate ubicazioni nel simbolo del Matrimandir e le unisce intorno ad un singolo punto – e poi perché no intorno al cristallo, nello spazio dello psichico. Si tratta di immagini, ma più che delle immagini pure per questo il Matrimandir realmente rende personificati molti aspetti della coscienza. Più noi li potremo rendere espliciti, più il Matrimandir diventerà un simbolo di vita per noi, applicabile ad ogni momento dei nostri giorni…3

Mére disse: E’ la mente che vi impedisce di sentire questo. Voi dovete ESSERE, mentre voi vedete, voi mentalizzate ogni cosa, ogni cosa…Voi, quello che voi chiamate coscienza è il pensare delle cose…ma quello non lo è affatto, quello non è la coscienza…la coscienza deve essere in grado di essere interamente lucida e SENZA PAROLE!…Laddove voi avete questo…ogni cosa diventa luminosa e calda…FORTE! E la pace, la vera pace che  non  è  né  inerzia  né  immobilità…

Si  può comprendere perché la Camera interna è anche denominata la Camera del silenzio…Noi iniziamo alla base dei pilastri e saliamo nel Matrimandir nel sole. Le tre trasformazioni sono state esplicitate sulla terra in una costruzione fatta di cemento armato, oro e coscienza, ma il passaggio può essere completo solamente quando c’è un andare e un venire, un indietro e un avanti, una salita ed una discesa. 

Ora noi prendiamo un raggio di sole in una mano ed un bel passaggio di Sri Aurobindo nell’altra, proprio in questo modo, nessun abbellimento, solamente pura forza che si riversa giù:

I SETTE RAGGI SOLARI DELLA SUPERMENTE

Il raggio solare della verità del supermentale – il potere della conoscenza che si origina nella creazione del supermentale. Discendi in Sahasradala

Il raggio solare della luce e della forza di volontà del supermentale, che trasmette il potere della conoscenza come visione dinamica e comando di creazione, fonda ed organizza la creazione del supermentale. Discendi in Ajna Chakra, il centro fra gli occhi

Il raggio solare della parola del supermentale, che incarna il potere della conoscenza autorizzato ad esprimere ed approntare la creazione del supermentale. Discendi nel centro del collo

Il raggio solare dell’amore, della bellezza, della felicità del supermentale, che libera l’anima del potere della conoscenza per vivificare ed armonizzare la creazione del supermentale. Discendi nel cuore di loto

Il raggio solare della forza del supermentale dinamizzata come un potere ed una sorgente di vita per supportare la creazione del supermentale. Discendi nel centro dell’ombelico

Il raggio solare della radiazione di vita (potere dei raggi) che distribuisce il dinamismo e lo riversa nelle formazioni di cemento armato. Discendi nel penultimo centro

Il raggio solare dell’energia della sostanza del supermentale e dell’energia della forma autorizzato ad incarnare la vita del supermentale e a rendere stabile la creazione. Discendi nel Muladhara” (The Hour of God, Cent. Ed.,17:27)4

 

COPYRIGHT by barbara bartoli

PROGETTAZIONE 12 marzo 2013

AGGIORNAMENTO 1 del 28 marzo 2013

(foto e testi protetti da copyright, elaborazioni di Barbara Bartoli, marzo 2013)

ideazione, elaborazione e montaggio donato da CRIARER® per UNIVERSALMENTEweb® 

copertina della 4a fioritura di www.universalmenteweb.net

1 testi dalla mostra di Barbara Bartoli, IL SOGNO: la città mondiale Auroville-Tamil Nadu-INDIA, 25 tavole 70x100, inaugurazione italiana a cura dell’autrice: Università degli Studi-Facoltà di Ingegneria, 8 maggio 2000, Bologna e 25 novembre 2000, Ravenna; inaugurazione indiana a cura dell’autrice: NEW DELHI (India)-India Habitat Centre, 15-21 gennaio 2001; AUROVILLE (India)-Pitanga, 4-31 marzo 2001; inaugurazione americana a cura dell’autrice: Cincinnati (USA), 6-9 settembre 2001; la mostra è stata donata dall’autrice alla città di Auroville (4 marzo 2001) per la diffusione e la conoscenza nel mondo dell’incredibile patrimonio di questa città ideale realizzata con i criteri della sostenibilità)

2 foto di Barbara Bartoli, Auroville, 17 agosto 2000 (riferimento attribuito tab12-8-167verde nell’archivio di barbara bartoli)


ndr I testi sono una libera traduzione dell’autrice elaborata dal documento descritto nella nota specifica, quindi da:


3 Ruud Luhman, A House for the Third Millenium-Essays on Matrimandir, Sri Aurobindo Ashram Press, Pondicherry (INDIA), 1992, pagg.8-9-10-11-12-34-35

4 Ruud Luhman, A House for the Third Millenium-Essays on Matrimandir, Sri Aurobindo Ashram Press, Pondicherry (INDIA), 1992, pagg. 46-51-52

alla base del Matrimandir, vista dello spiccato del pilastro2

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